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Beppe Maiolino, un Maestro
Sono passati ormai molti anni da quando, il 14 ottobre del ‘95, un terribile infarto ci privò
della figura di Beppe Maiolino, lasciando la nostra città orfana di uno dei suoi uomini più
prestigiosi.
Non è facile raccontare in poche righe il “chi era” di Beppe Maiolino, personaggio
straordinario, che dedicò larga parte della sua esistenza al mondo della scuola e
alla diffusione della cultura.
Cercherò di coglierne alcuni tratti, quelli a me più noti.
Era un “semplice” maestro elementare, Beppe, ma fu proprio il mondo della scuola a
dargli l’opportunità di esprimere al meglio il suo innato talento.
Per Lui, infatti, il concetto di scuola andava oltre la tradizionale “divulgazione” di nozioni,
spesso avulse dalla realtà; la Scuola per Lui era intesa come "Scuola di vita", saldamente
agganciata alla realtà quotidiana, che riconosce nei ragazzi l'embrione del futuro cittadino
e di conseguenza, oltre alle nozioni, deve fornire loro soprattutto gli strumenti per potersi
destreggiare, con la propria testa, tra le innumerevoli insidie della vita.
La sua figura fu quella di un uomo dotato di grande onestà morale e di una rara sensibilità
sociale tanto che, quando una legge lo mandò in pensione anticipata, volle continuare ad
impegnarsi per la comunità a titolo gratuito, fermamente convinto che solo attraverso
questo “servizio” avrebbe riscattato il suo debito verso lo Stato.
Del resto, già da moltissimi anni era impegnato come consigliere comunale eletto nelle file
del Partito Socialista, un’appartenenza partitica che però non fece mai pesare in tutte le
attività che nel tempo avrebbe creato, proprio perché vissuta come impegno nel sociale a
beneficio della collettività intera, senza distinzione alcuna.
Ed è con questo spirito che Beppe Maiolino entrò a far parte del Distretto Scolastico,
fin dalla sua istituzione, per dedicarsi a quelle iniziative, vere e proprie “creature”,
con le quali riuscì a tradurne i principi teorici in splendide e palpitanti realtà.
Basterebbe citare, ad esempio, la Stagione culturale, ora gestita
dall'Associazione CETLI - Cultura e Tempo Libero Intelligente, da Lui fondata.
Con l'invenzione della Stagione culturale Beppe consentì a centinaia di persone, molte
di queste fuori dei confini fossanesi, di avvicinarsi al mondo del teatro, della lirica,
della musica classica, della danza, e poco a poco arricchire il proprio spirito ed ampliare
i propri orizzonti, concretizzando quel principio di "Educazione permanente" sancito nei
decreti delegati che diedero origine ai Distretti Scolastici.
Ma come non citare l’Unitre, l’Università della Terza Età, di cui ebbe il grande merito di
intuire l’importanza nell’ambito locale, non solo quale luogo di cultura, ma anche di incontro,
di confronto e di scambio di esperienze generazionali.
Con l'Unitre possiamo dire, infatti, che il concetto di Educazione permanente ha superato
i propri confini, per approdare in un mondo più vasto che, oltre all'arricchimento culturale,
abbraccia la sfera socio-pedagogica, quella dei rapporti interpersonali e, non ultima,
la sfera del privato.
Già dal primo articolo dello Statuto, infatti, si può leggere che l’Unitre "…ha lo scopo di contribuire alla promozione culturale e sociale degli iscritti … predisponendo ed attuando iniziative concrete per lo sviluppo della Formazione permanente, per il confronto tra culture generazionali diverse, al fine di realizzare una vera Accademia di Umanità".
Questa è l'essenza dell'Unitre: Accademia di Umanità.
Una scuola del tutto anomala, senza compiti, senza voti, senza obblighi, in cui lo studio
“non imposto” riscopre la sua dimensione più autentica, quella della ricerca degli interessi individuali, del piacere dell'esplorazione, del “confronto” con le altre realtà che ci circondano, e diventa quindi il veicolo attraverso il quale ognuno può trovare un arricchimento personale e proiettarsi verso orizzonti più ampi, dove la vita acquista nuovi significati, colmi di nuove motivazioni e di contenuti più autentici. La Scuola più bella del mondo, come Beppe amava dire, perchè è l'unica dove gli allievi non possono essere bocciati “perchè li ha laureati la vita".
La scuola più bella anche nella struttura, perché Beppe fu l’uomo illuminato che con estremo coraggio, o forse incoscienza, e magari un pizzico di faccia tosta riuscì a sussurrare all’orecchio dell’ing. Bongioanni quelle parole che, grazie alla sua grande sensibilità sociale, si tradussero poi nel miracolo della prestigiosa Sede in cui la nostra Unitre attualmente opera. Una ricchezza che Fossano non può ignorare.
Chi lo ha conosciuto sa che Beppe era una fervida mente che produceva, a ritmo galoppante, un vortice di idee e di attività nel quale si tuffava con creatività, generosità, intelligenza, intuizione. Molti infatti lo definivano un vulcano perennemente in eruzione. Ed è vero, Lui era proprio così. Lui “credeva” in ciò che faceva, ci credeva a tal punto che con il suo entusiasmo riusciva sempre a coinvolgere le persone.
Come riuscì a coinvolgere l’editore Carlo Bertolino quando gli venne l’idea di fondare un giornale che potesse raggiungere tutti gli iscritti dell’Unitre. Nacque così UNITRE INFORMA quale foglio destinato agli iscritti dell’Unitre di Fossano ma che, “scoperto” dalla Presidente nazionale, ben presto raggiunse, quale Organo Ufficiale, le Sedi, i corsisti e i docenti di tutte le Unitre d’Italia. Stampato a Fossano, ancora oggi, oltre 20 anni dopo.
Calabrese di nascita, prima di approdare a Fossano Beppe si era trasferito a Bordighera dove, poliedrico quale era, aveva anche esercitato l’arte del “paparazzo” ai tempi in cui il bel mondo del cinema e dell’arte si trasferiva in quella città, trasformando in occasione mondana il famoso Salone Internazionale dell’Umorismo. Fu in quelle occasioni che ebbe modo non solo di conoscere ma di stringere una forte amicizia con molti dei più rinomati umoristi che, con le loro vignette,
ancora oggi occupano le pagine dei quotidiani e dei periodici nazionali.
Poteva Beppe farsi sfuggire una simile opportunità?... Manco a parlarne!
E' fu così che nel 1988 gli venne la folgorante idea di far venire qui, a Fossano, i suoi
amici Umoristi per una mostra che avrebbe preso il nome di “Umoristi DOC”, nata da una
costola dell’Unitre con l’intenzione di suggerire ai fossanesi un’opportunità per migliorare
la qualità della vita con la cosa più semplice, ma anche più difficile da realizzare:
il sorriso, quel pregevole distillato dell’intelligenza che sa cogliere l’inatteso dalle
situazioni comuni. E fù subito un successo.
Sono passati 10 anni dalla scomparsa di Beppe Maiolino ma le sue “creature”,
che hanno messo radici molto profonde nella comunità fossanese, gli sono sopravvissute e
ancora oggi godono ottima salute.
La Stagione culturale, infatti, è giunta alla sua 27ª edizione, portata avanti con grande
caparbietà dalla vedova, signora Maddalena.
L’Unitre è giunta al suo 24° Anno Accademico e attualmente vanta oltre 400 iscritti,
dai 25 ai 90 anni di età.
Unanimemente riconosciuta come una delle più prestigiose in Italia, oltre ai molti fossanesi
attira “studenti” ormai da ogni parte della provincia.
La mostra “Umoristi DOC” è giunta alla sua 18ª edizione, e Fossano può ben vantare di aver
ospitato, e ospitare, le firme più prestigiose del panorama vignettistico nazionale, personaggi
ricchi di acume, immaginazione, creatività, molti dei quali non fanno mancare la loro presenza
il giorno dell’inaugurazione.
Sono passati 10 anni dalla sua scomparsa ma, come abbiamo visto, la figura di Beppe Maiolino
è quanto mai presente nel tessuto sociale della nostra città, attraverso le realizzazioni che
la sua passione, la sua esuberanza, la sua generosità, il suo coraggio, la sua intelligenza
ci hanno lasciato.
Tutto ciò significa lustro e prestigio per la città di Fossano, che gli è debitrice
di un degno e meritato riconoscimento a imperitura memoria.
Riccardo Stella
A Beppe Maiolino, il 14 ottobre
2016, fu intitolata la scalinata
che da viale Sacerdote scende
all’Unitre.
Vedere la documentazione fotografica qui:
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